Così Taranto, il quartiere Tamburi ripartirà dalla parola scritta, dalla poesia con l’obiettivo di attrarre l’animo resistente e propositivo di chi la vive, la ama, la attraversa.
Come? Attraverso la sottoscrizione del Manifesto di Appartenenza alla città di Taranto, un modo per recuperare e valorizzare le memorie, per dare voce alle persone e alle loro storie e conoscere la vera anima dei bellissimi luoghi che compongono questa città.
Daremo vita a un Manifesto per lasciarlo in eredità alle generazioni future che porti con sé il rispetto delle libertà, dei valori della democrazia, dell’uguaglianza e dell’impegno umanitario , insieme al senso di protezione verso la propria comunità e l’ambiente in cui si vive.
A partire dalla poesia civile, nelle sue molteplici forme di denuncia, si vuole ambire a creare un momento in cui le fatiche, le speranza e il futuro siano un viaggio della parola di una “congiura di poeti” per dirla con Terzani, “perché soltanto la poesia mi pareva potesse ridarci una spinta di speranza.”
Con la poesia, con la parola si vuole dare a Taranto , al quartiere, un respiro internazionale con la partecipazione di autori del calibro di Jack Hirschman, poeta americano del periodo della Beat Generation, conosciuto per la poesia scritta in occasione della caduta delle torri gemelle di New York (The Twin Towers Arcane) L’Arcano delle torri gemelle.
Chiederemo alle polveri, di raccontarci una o tante storie, i luoghi e le persone, i diritti, gli amori, l’umanità; di presentarci il presente e progettarci il futuro, con l’augurio che la poesia diventi azione.
Da questo primo incubatore sociale tutte le azione successive dell’associazione si indirizzeranno, con il sostegno delle istituzioni e partner privati, alla realizzazione dell’incubatore di Innovazione Socio-Culturale e Tecnologica del quartiere.