Soumaila Diawara
poeta in esilio
(Bamako – Mali, 4 febbraio 1988)
I FIGLI COSTRETTI
(Tratto da “I sogni di un uomo”)
L’occidente costringe i figli dell’Africa
a scegliere tra tre viaggi.
Il più veloce e sicuro.
Quello provocato dalle pallottole micidiali
e dalle bombe fabbricate da mani straniere.
Poi quello lento ed asfissiante
della fame e della malattia.
Che lascia la pelle sulle ossa.
E rende anche i raggi del sole
un peso sulle spalle.
Infine c’é il deserto e il mare.
Dove le probabilità,
un poco
sono più alte
Soumaila Diawara nasce nel 1988 a Bamako (Mali), dove consegue la laurea in Scienze Politiche e Giuridiche. Consegue la specializzazione in Tecnico Informatico all’Università di Montreal in Canada. All’età di tre anni, in seguito alla separazione dei genitori, si trasferisce dalla nonna materna e comincia il suo percorso scolastico. Nel periodo universitario inizia il suo impegno politico partecipando ai movimenti studenteschi a fianco della società civile. Dopo gli studi entra nel partito di opposizione il SADI, “Solidarité Africaine pour la Démocratie et l’Indépendance” diventando la guida del movimento giovanile. Viaggia in vari paesi del mondo in rappresentanza del suo partito nella continua lotta per la liberazione del suo paese dall’imperialismo occidentale Ricopre ruoli importanti nella comunicazione in collaborazione con la sinistra maliana e con l’Organizzazione della Sinistra Africana. Nel 2012 è costretto ad abbandonare il Mali in quanto accusato ingiustamente, insieme ad altri, di un’aggressione ai danni del Presidente dell’Assemblea Legislativa. A seguito di tali accuse molti suoi compagni hanno incontrato la morte, altri pochi sopravvissuti sono fuggiti dal paese. Per tali accuse si trova costretto a partire, lasciare il suo paese, per seguire le rotte dell’attuale fenomeno migratorio partendo dalla Libia su un gommone. Durante il viaggio verrà salvato dalla Marina Militare. Giunge in Italia nel 2014 dove ottiene la protezione internazionale ed è tuttora rifugiato politico. E’ autore di “Sogni di un uomo”, la prima raccolta di poesie contro ogni forma di fascismo, sfruttamento ed oppressione. “Sogni di un uomo” è la testimonianza vera di chi è stato strappato dalle proprie radici per amore del proprio popolo; il desiderio di un ritorno futuro verso la terra d’Africa, nella ricostruzione di una vita in terre sconosciute. Nel 2019 è uscito la sua seconda opera: “La nostra civiltà”: “Il cammino di un uomo africano attraverso “la nostra civiltà”, tra i ricordi della terra natia, troppo presto abbandonata, e i segni devastanti del capitalismo e dell’imperialismo. Una civiltà sfruttata, la sua, che si contrappone ad una civiltà del potere”.